Nel mondo del lavoro moderno, la digitalizzazione ha trasformato anche i processi legati alla cessazione di un rapporto di lavoro. Uno di questi è rappresentato dalle dimissioni telematiche, oggi l’unico strumento valido per i lavoratori dipendenti che desiderano lasciare il proprio impiego.

In questo articolo approfondiamo cosa sono le dimissioni telematiche, quando sono obbligatorie, come inviarle correttamente e perché affidarsi a uno studio di consulenza del lavoro può fare la differenza.

Cosa sono le dimissioni telematiche?

Le dimissioni telematiche sono la modalità obbligatoria, introdotta dal Decreto Legislativo n. 151/2015, con cui un lavoratore subordinato deve comunicare formalmente le proprie dimissioni al datore di lavoro tramite la piattaforma online messa a disposizione dal Ministero del Lavoro.

Questa procedura è stata introdotta per contrastare il fenomeno delle dimissioni in bianco, una pratica illegale con cui venivano imposte dimissioni già firmate al momento dell’assunzione.

A chi si applicano?

La procedura di dimissioni telematiche si applica a:

  • Lavoratori dipendenti del settore privato;
  • Rapporti di lavoro a tempo determinato o indeterminato;
  • Rapporti ancora in corso (quindi non vale per i contratti già conclusi).

Non si applica invece:

  • Ai lavoratori domestici (colf e badanti);
  • Ai lavoratori del settore pubblico;
  • Ai lavoratori in prova;
  • Ai casi di dimissioni per giusta causa (anche se è comunque consigliato usare la procedura).

Come si fanno le dimissioni telematiche?

1. Accesso al portale

Il lavoratore può accedere al portale cliclavoro.gov.it tramite SPID, CIE o CNS. In alternativa, può rivolgersi a:

  • Patronati
  • Sindacati
  • Consulenti del lavoro abilitati

2. Compilazione del modulo online

Il modulo richiede informazioni specifiche:

  • Dati anagrafici del lavoratore
  • Dati aziendali
  • Data di decorrenza delle dimissioni
  • Data di compilazione

Una volta inviata, la comunicazione arriva direttamente all’INPS e al datore di lavoro, ed è irrevocabile, salvo ritiro entro 7 giorni.

3. Periodo di preavviso

Salvo diversi accordi contrattuali, il lavoratore è tenuto a rispettare il periodo di preavviso previsto dal CCNL di riferimento. In mancanza, è tenuto al pagamento dell’indennità sostitutiva.

Errori da evitare

  • Compilare dati errati: anche un errore nel codice fiscale o nella PEC aziendale può invalidare l’invio.
  • Saltare il preavviso: può causare trattenute economiche.
  • Non archiviare la ricevuta: fondamentale in caso di contestazioni.

Dimissioni telematiche per giusta causa: come fare?

In caso di molestie, mancato pagamento dello stipendio, mobbing o altre violazioni gravi, il lavoratore può dimettersi per giusta causa, evitando il preavviso. Anche in questo caso si utilizza la procedura telematica, ma è fondamentale allegare una documentazione a supporto.

Perché rivolgersi a un consulente del lavoro?

La procedura può sembrare semplice, ma basta poco per commettere errori formali che potrebbero invalidare la comunicazione. Un consulente del lavoro:

  • Ti assiste nella compilazione;
  • Verifica il tuo contratto e i tuoi diritti;
  • Ti aiuta a gestire il preavviso;
  • Ti fornisce supporto legale in caso di giusta causa.

Hai bisogno di aiuto con le dimissioni telematiche?

Se ti trovi in difficoltà o vuoi evitare errori, RWStudio, con sedi a Trento e Verona, può assisterti passo dopo passo. Il nostro team di consulenti del lavoro è specializzato nella gestione di dimissioni, licenziamenti, e contratti, assicurandoti una procedura impeccabile e conforme alla legge.

Contattaci ora per una consulenza personalizzata e professionale.